Il castello di Ravistagno

Storia

 

Di probabile origine preistorica, quale luogo di vedetta, venne riutilizzato in età barbarica e ampliato successivamente. Era inserito in un più vasto complesso di fortificazioni che comprendeva anche il castrum di Artegna. I resti visibili sono ciò che resta di una struttura molto più ampia ed articolata, comprendente torri di vedetta e altre costruzioni.

Le opere in muratura di cui rimangono i ruderi e dei quali si sta effettuando il restauro conservativo, risalgono ai secoli XII, XIII e XIV. Si ha notizia scritta di Ravistagno dal 1211, ma è dalla seconda metà del ‘200  che i documenti si fanno più abbondanti. Dopo vari passaggi di proprietà, agli inizi del ‘400 il Castello, assieme alla giurisdizione su Prampero, Montenars, Flaipano, Pers e Plazzaris rimase ai conti di Prampero, fino al periodo napoleonico. Nel 1373 Montenars ebbe i suoi Statuti, promulgati alla presenza del Capitano di Gemona, rappresentante del Patriarca di Aquileia.

Il castello subì gravissimi danni a causa del terremoto del 1348, ma fu abbandonato del tutto due secoli dopo. Le pietre vennero poi utilizzate dagli abitanti del paese per altre costruzioni, smantellando quasi del tutto le antiche mura.

 

Fino al devastante terremoto del 1976, restava un angolo in piedi, forse del mastio. Nel secolo scorso, dalla proprietà della famiglia Toniutti, passò al signor Schicker ed ultimamente al Comune di Montenars.

Restauro Conservativo

Attualmente si sta effettuando un restauro strutturale-conservativo, sotto la direzione scientifica della Sopraintendenzaper i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia.

I muri in restuaro, testimoniano quindi una parte preziosa nonchè fondamentale della storia del paese.