Flora
Il territorio di Montenars è per gran parte boschivo, con una massiccia presenza di castagni e faggi.
In primavera, la fioritura che va rivestendo i bordi dei sentieri, regala all'occio un meraviglioso spettacolo di colori. Nel sottobosco spuntano varie specie, come il Dente di cane, i cosiddetti Occhi della Madonna e gli incantevoli Mughetti.
Salendo il Monte Cuarnàn si possono ammirare alcune specie rare, quali il Giglio di carniola, l'Asfodelo montano, il Narciso a fiore raggiato. Da maggio a ottobre, sulle pendici del monte, fioriscono poi in successione varie specie di genziana e molte specie di orchiedea spontana.
Piante medicinali
Interessante è l'uso di moltissime varietà di piante medicinali, come la valeriana e l'iperico. Molto noto è poi l'uso del tarassaco, di cui si possono sfruttare radici e foglie. In primavera troviamo inoltre l'erba di Sileno, in friulano sclopìt o grisulò, che viene apprezzata in cucina in svariati modi; così come l'ortica e i germogli di luppolo, in lingua friulana turtiçòns.
Video
A Montenârs, paiusut imerzût intune nature cuasi incontaminade, al è avonde frecuent cjatâ animâi salvadis. Ve cualchidun dai videos realizâts di Antonio Isola:
- Incontri ravvicinati (1 part);
- Incontri ravvicinati (2 part);
- Incontri ravvicinati (3 part).
Anteprime dal documentari su Montenârs. DVD in jessude tal 2011 li de ProMontenars
Corsi d'acqua
Il paese si colloca tra i bacini idrografici dei torrenti Orvenco e Vedronza. Vanno poi citati i numerosi corsi d'acqua secondari: lo Zimôr, il Rio Lezzo, la Pramalina.
L'escursione sul sentiero delle cascate (salendo il torrente Orvenco), implica il passaggio per i guadi e le cascate naturali del paese. Turbìne, Brigliòn e Briglia Verde sono le prime tre spettacolari cascate che si possono ammirare iniziando il percorso sulla destra del ponte tra Artegna e Montenars. Poco più su,i resti di un antico mulinoad acqua, là dove termine il Rio Sette Fontane che, poco più avanti, dà quasi commovente testimonianza dell'antico uso dei lavatoi.
Continuando a seguire il corso del torrente sul sentiero delle cascate, si passa sotto un'alta rupe sulla cui sommità sorgeva il Castello di Rabenstein-Ravistagno, detto anche Cret Corvàts e Cjiscjielàt in friulano.